La Cucina della Pomerania Occidentale
La cucina della Pomerania Occidentale è una cucina di cui la storia si spezza in due. Usanze vigenti qui per anni sono praticamente scomparse con la seconda guerra mondiale, insieme alla popolazione. Dopo la guerra la regione è stata ripopolata con genti da altre parti della Polonia e dell’Europa che hanno portato con sè le loro tradizioni gastronomiche. Pian piano la Pomerania Occidentale ha iniziato a costruirsi una nuova identità culinaria. Ma facciamo un piccolo passo indietro…
COSA SI MANGIAVA
Essendo una regione con grande numero di laghi e una lunga linea costiera, nella Pomerania Occidentale il prodotto più quotidiano era naturalmente il pesce. Si mangiavano soprattutto le anguille (lesse o affumicate) e le aringhe (solitamente marinate). Altri tipi e piatti di pesce che godevano di grande popolarità erano i lucioperca alla stettinese (cioè con verdura e vino), carpe, tinche o persici alla birra (la ricetta richiedeva anche l’uso di ingredienti molto particolari, come per esempio mousse di sambuco) o il coregone.
La carne si mangiava poco, solo di domenica e soprattutto maiale e pollame. I pomeraniani amavano specialmente le anatre e le oche, quest’ultime erano diventate addirittura un vero e proprio simbolo della regione.
Di verdure quelle più consumate erano patate, cavoli, cipolle, navoni.
COSA SI MANGIA
Oggi la cucina della Pomerania Occidentale è un mix di tradizioni culinarie di diversi popoli e di risorse naturali disponibili nella zona, come pesce, pollame, selvaggina, frutta e verdura. Le terre della regione sono piene di brughiere, viali di tigli, estesi campi di colza e grano saraceno. Gli abitanti della Pomerania Occidentale cercano di sfruttare al meglio le ricchezze da cui sono circondati ricavandone prodotti di cui alcuni sono diventati famosi addirittura in tutto il Paese.
Paprykarz szczeciński (Paprykarz di Stettino)
Il prodotto decisamente più riconosciuto proveniente da Stettino, il capoluogo della Pomerania Occidentale, è il paprykarz szczeciński. Si tratta di una conserva di pesce macinato, riso, cipolla e concentrato di pomodoro, condita con sale e varie spezie. Paprykarz è stato inventato negli anni ‘60 del XX secolo come rimedio ai troppi sprechi negli stabilimenti che si occupavano di ritagliare piccole parti di pesce dai grossi blocchi surgelati. L’ispirazione per il prodotto è arrivata dalla lontana Africa dove l’equipaggio delle navi frigorifere aveva assaggiato una pietanza simile. Inizialmente, a far parte degli ingredienti di paprykarz c’erano infatti anche pesci e il peperoncino africano. Paprykarz era amato non solo in Polonia. Veniva esportato in ben 32 paesi del mondo! Col tempo, purtroppo, la sua qualità si è abbassata notevolmente, ma oggi sta riacquistando la vecchia gloria ed è stato riconosciuto come prodotto tradizionale dal Ministero dell’Agricoltura.
Pasztecik szczeciński (Pasticcio di Stettino)
Un altro prodotto la cui storia risale agli anni ‘60 del secolo passato è il pasztecik szczeciński, un piccolo pasticcio di pasta lievitata fritto e farcito con carne, funghi champignon o qualche farcitura dolce. Questa volta l’ispirazione, per così dire, è meno esotica e molto più pragmatica. Dall’Unione Sovietica era arrivata un’apposita macchinetta che inizialmente veniva utilizzata nell’esercito per produrre in modo veloce il cibo per i soldati. Ancora oggi molti stettinesi consumano questo spuntino quotidianamente.
Pierniki szczecińskie (Pan di zenzero di Stettino)
Passiamo al dolce! Grazie ai popoli arrivati nella Pomerania Occidentale dopo la guerra dall’est della Polonia in questa regione è diventato famoso lo strudel ai semi di papavero e i cuori di pan di zenzero ricoperti di glassa. Ma i dolci più caratteristici rimangono i biscottini di pan di zenzero che nella forma richiamano diversi motivi marini, come pesci, ancore, marinai, gabbiani, pescherecci e molto altro. La loro tradizione risale al XIX secolo. Venivano usati anche come addobbi degli alberi di Natale con i quali si decorava la città.
I mieli
Se parliamo della dolce parte della gastronomia regionale della Pomerania Occidentale non si può tacere la crescente produzione di mieli in numerosissime varianti: di colza, acacia, facelia, fiordaliso, lampone, erica e molto altro. Il gruppo di mieli conosciuti sotto il nome drahimski hanno addirittura ottenuto il riconoscimento europeo IGP.
Con le grandi quantità di miele a disposizione nella regione si produce anche molto idromele, probabilmente la più antica bevanda alcolica del mondo.
Un’altra bevanda alcolica famosa proveniente dalla Pomerania Occidentale, molto antica e altrettanto pregiata, è la vodka starka. Stettino è l’unico posto in Polonia dove viene prodotta. La sua tradizione risale almeno al XV secolo. Allora, quando in una famiglia dei nobili nasceva il primogenito, si prendeva una botte di quercia, la si riempiva con la vodka e la si sotterrava fino alle nozze del figlio per poi servirla agli ospiti. Si tratta di un distillato in realtà più simile al cognac o whisky che a una semplice vodka. Ciò viene confermato dal prezzo che a seconda dell’invecchiamento può arrivare anche a 400 euro a bottiglia (70cl)!
Leggi anche: La Pomerania Occidentale, tuffarsi nell’acqua e nella storia