Parco Nazionale di Kampinos
Il Parco Nazionale di Kampinos è stato istituito nel 1959, occupa un terreno di 38 544 ettari di cui 4303 di riserva naturale integrale con 9 riserve aperte solo al personale del Parco per alti 2,2 ettari e una zona pre-parco di 37 756,5 ettari.
Questo parco, che ha anche lo status di riserva della biosfera ha anche la funzione di “polmone verde di Varsavia”. Dal 2000, è nella lista mondiale delle riserve della biosfera UNESCO ed è anche una zona Natura 2000. Il suo simbolo è un alce.
Il Parco protegge la zona della Foresta di Kampinos che si trova poco oltre i confini di Varsavia ed è delimitata da due confini naturali: i fiumi Vistola e Bzura.
Il paesaggio del parco spicca per due elementi che lo caratterizzano e che sono in apparente contraddizione: le dune e le paludi. Le dune, così lontano dalla costa, sono un fenomeno raro e per questo costituiscono una zona protetta, oltre ad arricchire il paesaggio di questa zona altrimenti prevalentemente pianeggiante. Le due dune principali si sviluppano in lunghezza per alcune decine di chilometri e sono larghe da 1,5 a 5 chilometri. Arrivano anche a 30 metri di altezza e si presentano in varie forme: archi, parabole, travi, mura e gruppi di dune che sembrano quasi delle piccole catene montuose. E in mezzo a esse, nel letto di antichi fiumi, oggi ci sono dei terreni paludosi. Proprio il contrasto paesaggistico tra le dune e le paludi è la cifra stilistica di questo parco nazionale che poi, per il 70% della sua superficie è coperto dai boschi.
Nel periodo delle insurrezioni anti-zariste tra il 1794 e il 1863, i boschi di Kampinos hanno fatto da rifugio ai ribelli, ed è successo lo stesso nel 1939 con l’invasione nazista e nel 1944 con l’insurrezione di Varsavia quando la Foresta è stata luogo di battaglie e nascondiglio dei partigiani. Oggi qui si trovano le lapidi degli insorti, un cimitero di partigiani e il cimitero di Palmiry dove riposano i cittadini polacchi fucilati dai tedeschi tra il 1939 e il 1944.
La vegetazione della foresta ha sofferto non poco i colpi della prima e della seconda guerra mondiale, per cui i boschi di Kampinos sono composti da alberi piuttosto giovani. Ci sono prevalentemente abeti, ma anche querce, betulle, pioppi, ontani e frassini. In questa foresta vivono anche numerosi uccelli tra cui gru, cicogne bianche e nere, gallinelle, gufi di palude e sterne. Non mancano nemmeno i grandi mammiferi come cinghiali caprioli, cervi, castori, faine, tassi, volpi e alci. Proprio un alce è il simbolo del Parco Nazionale di Kampinos.
È possibile visitare il parco a piedi, in bicicletta, sugli sci e in parte anche a cavallo. Ci sono sentieri pedonali debitamente segnalati per un totale di oltre 360 chilometri.
Alcuni dei percorsi più vicini a Varsavia sono buoni anche per delle passeggiate più urbane per esempio il percorso rosso da Wólka Węglowa a Izabelin, ma anche il percorso rosso da Dziekanów Leśny do Brochów, particolarmente amato perché con i suoi oltre 55 chilometri taglia tutto il Parco Nazionale di Campinos sull’asse Est-Ovest e permette di ammirare tutte le varietà paesaggistiche del parco con punti molto interessanti tra dune e stagni. Nelle due riserve naturali integrali più importanti, quella di Sieraków e quella di Krzywa Góra, si passa per zone boschive molto fitte con la presenza di alcuni alberi centenari, il più importante dei quali si trova lungo il percorso principale: la famosa quercia Kobendza, che ha oltre quattrocento anni e che deve il suo nome al professor Roman Kobendza, grande promotore della fondazione del Parco Nazionale di Kampinos celebrato da una pietra su cui è scolpito il suo nome. Un altro albero monumentale è il Pino degli Insorti del 1863, ai cui rami i cosacchi dello zar impiccavano i ribelli del reparto di Walery Remiszewski. Accanto al pino, nel 2001, è stata inaugurata una targa in pietra che commemora questi avvenimenti. A memoria degli eventi più recenti, quelli della II guerra mondiale, ci sono tra gli altri il cimitero-mausoleo Palmiry e il cimitero partigiano a Wierszy. A Brochów la principale attrazione è la locale chiesa fortificata del XVI secolo, mentre a Tułowice c’è un palazzo nobiliare in stile neoclassico del XIX secolo. Non è possibile percorrere il sentiero a piedi in un giorno, ma è molto meglio dividerlo in alcune gite più brevi o farlo in bicicletta.
In inverno vi invitiamo a venire qui anche per sciare. Il Parco Nazionale di Kampinos non ha delle piste da sci vere e proprie, ma in zona non mancano le occasioni per chi ama muoversi con gli sci ai piedi. Le principali piste vicino a Varsavia passano vicino ai villaggi di Dąbrowa Leśna, Wólka Węglowa e Laski oltre che a ovest di Truskaw. Le gite sugli sci più interessanti si fanno naturalmente in inverno sulle piste poco battute nella parte occidentale della foresta.
Il Percorso Ciclabile di Kampinos circonda il parco per 144 chilometri ed è segnalato con il colore verde e il simbolo di una bicicletta. I ciclisti più allenati possono affrontare questi 144 chilometri in un giorno solo, mentre chi va sui pedali per rilassarsi potrebbe avere bisogno di dividere la gita in più parti. Comunque sia, il punto migliore per iniziare è il parcheggio di Wólka Węglowa. Da qui è possibile partire in direzione di Laski e di Lipkowo, dove si può visitare l’antico palazzo nobiliare in stile neoclassico del XVIII secolo e la chiesa di San Rocco, voluta nel 1792 da Paschalis Jakubowicz, un mercante polacco di origini armene molto attivo nella società e deputato nel Parlamento del Principato di Varsavia del 1809. Più avanti, le indicazioni portano a Zaborowo e al cimitero militare nella radura di Wiktorowo. A Lesznowola, nel palazzo con giardino di Karpinek è possibile ammirare il Pioppo di Lesznowola, il più grosso albero di tutta la Polonia con i suoi 11 metri e 20 centimetri di diametro. Nel villaggio di Granica è possibile visitare il piccolo museo a cielo aperto che ricrea le case in legno degli abitanti della zona del passato, mentre andando oltre si arriva al palazzo con giardino di Żelazowa Wola, città natale di Fryderyk Chopin. Attraverso Tułowice, Śladów e Nowiny si arriva a Leoncin, dove è nato lo scrittore ebreo polacco Isaak Bashevis Singer, premio Nobel per la letteratura nel 1978. Attraverso Cybulice Duże e Kaliszki la strada porta fino a Palmiry con il cimitero dove riposano cittadini polacchi uccisi dai nazisti. Da lì restano solo altri 15 chilometri per tornare al parcheggio di Wólka Węglowa.
Uno dei dieci percorsi guidati più popolari si chiama Al confine della foresta e porta vicino al Centro Museale di Granica. Ha una forma circolare e lungo i suoi quattro chilometri permette di conoscere da vicino le particolarità di queste zone ricche di vegetazione paludosa sulla torbiera di Olszowieckie Błota, e di incontrare da vicino alci, caprioli e cinghiali, ma anche fagiani, re di quaglie, cicogne bianche, cicogne nere e gru oltre che alcune querce e pini centenari. Lungo il percorso si trova un museo a cielo aperto di alcune antiche costruzioni e la fermata che la Riserva Naturale Integrale “Granica” intitolata a Witold Kowalczewski, guardiaboschi di Kampinos negli anni 1942-1945, e colonnello dell’Arma Krajowa, l’esercito partigiano polacco.
A causa dei potenziali danni causati dagli zoccoli, non è permesso visitare il parco a cavallo a eccezione di alcune sue parti previa autorizzazione del direttore del Parco. Ma nel sottobosco tutto attorno al parco ci sono molti maneggi dove prendere lezioni di equitazione o semplicemente organizzare un giro a cavallo nei dintorni. Il posto con più maneggi nella zona è a Łomianki, nella periferia di Varsavia, ma ce ne sono anche altrove.
Nei dintorni del parco non mancano gli agriturismi dove è possibile fermarsi a dormire, mangiare, riposarsi e usufruire di servizi di alto livello, degni delle spa dei grandi hotel di città.
Vicino ad alcuni parcheggi, nei periodi di alta stagione, è possibile trovare bar e altri luoghi di ristoro aperti. In primavera e in estate, può essere un valore aggiunto arrivare fin qui con la vecchia e suggestiva ferrovia a scartamento ridotto che parte da Sochaczew.