Olsztyn
Il capoluogo della regione di Varmia e Masuria è ricco di monumenti e gode di una splendida natura: situata al centro di numerosi laghi e di tre fiumi che la attraversano in un’area circondata dai boschi.
Olsztyn. La città giardino
Immersa nel verde, bagnata dalle acque di undici laghi, cosparsa di polvere di luna, cela anche altri preziosi tesori come l’unica tavola astronomica opera di Copernico in persona o la misteriosa dote della donna di Prussia. Il modo migliore per visitare il capoluogo di Varmia e Masuria è farlo in movimento, magari usando le piste ciclabili della città, il bus elettrico ekobus che collega il centro storico al lago di Ukiel o gli autobus e tram urbani di ultima generazione.
Ecco i posti assolutamente da vedere:
La città vecchia
La visita di Olsztyn deve iniziare dalla Porta Alta in stile gotico, l’unica superstite delle tre che storicamente segnavano l’accesso alla città vecchia. Chiamata anche Porta Superiore, è la testimonianza più importante rimasta delle fortificazioni medievali della città. Dalla parte interna, rivolta verso il centro storico, in una concavità sopra l’ingresso, c’è un quadro della Vergine donato da Papa Giovanni Paolo II. Si tratta di un mosaico fatto di varie tessere in vetro in centinaia di colori unite assieme nei laboratori della Fabbrica di San Pietro guidata dal direttore Dario Narduzzi sullo stile di altri mosaici del genere presenti a Roma nella Basilica di San Pietro.
La città vecchia è stata restaurata dopo la guerra, ma ha mantenuto la sua struttura a scacchiera di origine medievale. I palazzi che circondano la piazza del mercato sono in stile barocco ma con decorazioni moderne e in mezzo a loro si trova il municipio in stile gotico. Le case stilizzate che circondano il Mercato del Pesce risalgono ai primi anni del secolo corrente. A proposito del mercato, su un suo lato c’è un palazzo in mattoni a due piani recentemente restaurato e che riporta una targa in memoria dei 200 anni dell’inno nazionale polacco. In passato ospitava la redazione e la tipografia del quotidiano locale “La Gazzetta di Olsztyn“, mentre oggi è una delle sedi del Museo di Varmia e Masuria.
Al livello della strada ci sono numerosi locali con cortili e dehors che vi attireranno con i profumi dei loro piatti gustosi e a buon prezzo. Cinque minuti a piedi dalla porta c’è la più importante chiesa di Olsztyn, la monumentale Basilica di San Giacomo Apostolo dove sono conservate le reliquie di San Venceslao, da visitare assieme al trono dei vescovi di Varmia e a un organo del XIX secolo suonato un tempo dal famoso compositore polacco Feliks Nowowiejski. Ma è possibile vederlo e sentirlo all’opera ancora oggi in occasione dei Concerti per Organo di Olsztyn che si tengono qui.
A fianco della Cattedrale si trova anche il Museo dell’Arcidiocesi di Varmia che raccoglie numerosi reperti risalenti al XVI secolo. Tra i veri cimeli ospitati qui ci sono sicuramente il reliquiario in oro di Sant’Andrea e il manoscritto del poema “Monachomachia, ovvero la guerra dei monaci“ dello scrittore settecentesco Ignacy Krasicki.
Copernico al castello
Niccolò Copernico è stato il più famoso ospite del castello di Olsztyn. Negli anni in cui visse qui, si occupò di amministrare i beni della cattedrale ma anche di scrivere la prima versione del suo trattato monetario diventato in futuro famoso la legge di Copernico secondo cui “la moneta cattiva scaccia la moneta buona“. Ma soprattutto, nei suoi anni a Olsztyn, Copernico scrisse il primo capitolo della sua opera più importante, il “De revolutionibus orbium coelestium“ le cui osservazioni annotò grazie a una tabella astronomica di cui oggi conserviamo dei frammenti. A dimostrazione del rapporto tra il castello e Copernico, ai piedi dell’edificio c’è proprio una statua in bronzo che raffigura il famoso astronomo. Pare che toccarle il naso porti fortuna!
Tra il castello e il fiume Łyna, che scorre poco distante, c’è il delizioso Parco Podzamcze mentre un piccolo granaio in legno tipico stile torchis è l’unica testimonianza rimasta di questo stile che a Olsztyn nel XIX secolo era dominante.
Cos’altro fare
Ci sono varie altre attrazioni turistiche in vari punti di Olsztyn. A partire dall’Osservatorio astronomico che è l’unico in tutta la Polonia a conservare dei frammenti di rocce lunari portate sulla terra dall’equipaggio dell’Apollo 11.
La vecchia segheria Rapahelson oggi ospita il Museo della Modernità – Centro regionale della Tecnica e dello Sviluppo che ha l’obiettivo di mantenere viva la memoria del quartiere industriale che si trovava in questa zona a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
Il Bet Tahara, cappella cimiteriale ebraica, è l’unica traccia rimasta della comunità ebraica di Olsztyn. Da fuori sembra un edificio quasi anonimo, ma è stato progettato dal celebre architetto Erich Mendelsohn e colpisce per i suoi incredibili interni che raffigurano le tappe che accompagnano la vita dopo la morte.
Vale una visita anche il Museo Naturale, ospitato in un eclettico palazzo in stile secessione degli inizi del XX secolo. Nelle sue sale è possibile ammirare oltre 19000 reperti di interesse botanico, zoologico e geologico, tra cui spicca l’erbario dello studioso e viaggiatore tedesco Hans Steffen.
Riposo, sport e divertimento
Per chi ama rilassarsi nel cuore della natura ci sono gli enormi spazi del Parco Centrale e del Parco Jakubowo come anche il Centro Sportivo “Ukiel”, una struttura sportiva che si trova sul più grande specchio d’acqua di Olsztyn. Qui si tengono regolarmente la Mezza Maratona di Ukiel Olsztyn Półmar, le Elementar Tri Series di Triathlon e la Coppa Europea di Triathlon, la Mazovia MTB, la Ukiel Beach Rugby Cup, come anche l‘Olsztyn Green Festival.
Per quanto riguarda gli eventi culturali e ricreativi vale la pena citare: L’estate d‘arte di Olsztyn, Gli incontri nazionali al castello “Cantiamo la poesia”, il Festival teatrale internazionale “Demoludy”, il Festival dei Teatri di Strada di Olsztyn, il Festival della tradizione culinaria di Varmia, Masuria e della Vistola, i Giorni di Olsztyn, la festa nazionale del formaggio – Festival dei formaggi e del settore caseario polacco per concludere con la Kortowiada, la più grande festa studentesca di tutta la Polonia.