La Podlachia

Questa regione ricca di fiumi e laghi è anche la meno urbanizzata di tutta la Polonia. Con quattro parchi nazionali, paesini ricchi di fascino e centri benessere le cose da vedere non mancano. E inoltre c’è la Foresta di Białowieża, patrimonio dell’UNESCO. A partire dal suo capoluogo, l’accogliente Białystok, la Podlachia è una regione ricca di natura e di varietà culturale.

Informazioni di base
Superficie
20 180 km²
Abitanti
1,185 milioni (2017)

Podlachia – più vicino alla natura

È una zona segnata dalla presenza di molte culture, chiamata la Porta sull’Oriente, terra di foreste vergini e di un silenzio che permette di mettere tutto in pausa e godersi un po’ di meritata lentezza.

Chiese cattoliche e ortodosse, sinagoghe, baite ricoperte dalla neve, tumuli degli antichi jatvinghi, nebbie fitte che arrivano dal fiume Bug, pesci che guizzano nel fiume Narwa, i meandri selvaggi della foresta Knyszyńska, i maestosi bisonti della foresta di Białowieża, la stagione dell’amore dei cervi nella foresta di Augustów, la Via Lattea che splende con milioni di stelle nel cielo limpido, una strega “Szeptucha” che vi aspetta dietro l’angolo, il sapore dei piatti e dei dolci locali – questa è l’atmosfera magica e variegata della Podlachia.

E questi sono i luoghi che non dovreste assolutamente perdervi:

Un crogiuolo di culture

Per iniziare a scoprire la Podlachia, forse non c’è posto migliore che un luogo mistico come il Sacro Monte di Grabarka, dove batte il cuore della fede ortodossa in Polonia. In mezzo ai boschi ospita circa 10 000 croci, piantate qui lungo i secoli, in memoria di diverse persone. È anche una meta di pellegrinaggio dato che ospita una copia dell’Icona miracolosa della Vergine di Iviron del monte Athos.

Nel paesino di Kruszyniany troverete la più antica moschea tartara in legno di tutta la Polonia, con il suo caratteristico colore verde. Fu donata dal re polacco Giovanni III Sobieski alla comunità di tartari musulmani che vivevano in questa regione e continuano a farlo ancora oggi, assieme a cattolici e ortodossi. Dietro la moschea c’è anche un mizar, un cimitero islamico.

A Kruszyniany c’è anche un ristorante di cucina tipica tatara, la Tatarska Jurta che serve vari tipi di ravioli tartari ripieni di carne come i kibiny, i pieremiacze, i cebulniki o i kołduny oppure il pierekaczewnik, un pasticcio ripieno di carne, formaggio o mele.

Lungo la strada verso la Foresta di Białowieża, c’è la Regione delle Persiane Aperte, composta dai pittoreschi villaggi di Trześcianka, Soce e Puchły nella valle della Narwa e del suo affluente, la Rudna. Quello che rende così speciale questi luoghi sono le case ricche di ornamenti e con le persiane colorate come nel folklore russo, e non a caso ognuno dei villaggi ha la sua chiesa ortodossa. La chiesa ortodossa di Puchły in particolare è uno dei luoghi di culto più belli di tutta la valle della Narwa famoso per le apparizioni miracolose dell’icona della Vergine e numerose guarigioni.

Vicino a Białystok, nella città termale di Supraśl, attorniata dalla Foresta Knyszyńska, merita una visita il Monastero fortificato dell’Annunciazione della Madre di Dio costruito in stile gotico-bizantino.

Nel Palazzo di Opatów invece è possibile visitare il Museo delle Icone, un’esibizione multimediale dedicata all’arte sacra tipica del cristianesimo orientale con una collezione di icone prevalentemente russe confiscate alla dogana sul confine orientale della Polonia.

La cittadina di Tykocin, anche questa non lontano da Białystok, prima della guerra ospitava una grandissima comunità ebraica la cui memoria oggi è conservata nelle mura della sinagoga cittadina in stile barocco, la seconda più grande della Polonia subito dopo quella di Cracovia.Tykocin per altro ospita le rovine dell’unico castello della Podlachia, sede dell’arsenale regio ai tempi di Re Sigismondo Augusto.

Da qualche tempo è aperto ai visitatori il Parco Culturale di Korycin – Milewszczyzna, un luogo dove fare un viaggio nel passato di oltre 1000 anni. Un monumento alla storia, alla tradizione e alla cultura dei nostri avi.

Natura selvaggia

Checché se ne dica, l’attrazione più famosa di tutta la Podlachia è la Foresta di Białowieża con i suoi famosi bisonti, ma non è da meno il Parco Nazionale Biebrzański, il più grande di tutta la Polonia, che prende il nome dal fiume Biebrza che a sua volta deriva dalla parola babras che in lituano significa castoro. Il Parco Nazionale Biebrzański è il luogo prediletto di oltre 290 mila uccelli, e infatti il suo simbolo è il combattente, che nidifica esclusivamente nelle paludi di questa zona. Ma qui si possono vedere anche altri animali come alci, caprioli, cervi, lupi e linci.

Infine, una curiosità di carattere militare. Nel territorio del parco si trovano anche le rovine della Fortezza zarista di Osowiec, mai espugnata da nessun nemico.

Un altro grande parco di questa regione è il Parco Nazionale Wigierski con una chicca speciale al suo interno: l’Ex Monastero camaldolese sul lago Wigry, dimora dei monaci camaldolesi che fondarono anche la città di Suwałki. Oggi è possibile dormire nei vecchi eremi dei  monaci, partecipare a laboratori di cucina, a gare di silenzio o venire a fare un ritiro spirituale.

Il Parco Paesaggistico di Suwałki è il più anticol del suo genere in Polonia e oggi permette tra le altre cose di visitare il lago più profondo di tutta la Polonia: il lago di Hańcza, meta prediletta di chi ama fare immersioni, ma ci sono anche i massi erratici nella riserva di Bachanowo sulla Czarna Hańcza, e si può anche salire sul Monte Góra Cisowa, scoprire il culto dei vecchi credenti nel villaggio di Wodziłki e godersi una tipica sauna in stile russo.

Infine, per chiudere il tema dei parchi, c’è il Parco Nazionale Narwiański, da visitare al meglio navigando sul fiume Narwa che gli dà il nome.

La Podlachia attiva

La ricchezza naturale della regione è un grande vantaggio per chi ama fare turismo attivo. Fiumi come il Bug, la Biebrza, il Narew, la Czarna Hańcza o specchi d’acqua come il lago Rajgrodzkie e lo stagno  Siemianówka offrono condizioni impeccabili per fare sport d’acqua. A cui bisogna aggiungere anche la possibilità di fare un giro in kayak nelle chiuse del Canale di Augustów.

Per chi invece ama muoversi sui pedali, la Podlachia è ricca di itinerari dedicati: l’Itinerario delle Cicogne della Podlachia, il frammento locale dell’Itinerario Ciclistico Orientale Green Velo o l’Itinerario transfrontaliero di Białowieża.

In Podlachia è possibile anche venire per praticare sport invernali, in particolare nel moderno impianto di piste da sci WOŚiR “Szelment” che si trova nella zona di Suwałki.

Non dimentichiamo infine una bella curiosità offerta dal Parco Nazionale Narwiański, vale a dire il sistema di ponti in legno Śliwno-Waniewo che attraversano il fiume Narew e i suoi affluenti e che i turisti stessi possono manovrare per muoversi.

Per quanto riguarda i sapori, lungo l’Itinerario Culinario della Podlachia potrete gustare: il formaggio koryciński la zuppa di funghi chiodini o la zuppa acida soljanka, le patate ripiene “kartaczy”, il pasticcio di patate e il sękacz, un tipico dolce a strati a forma di albero di natale.

Tra gli eventi di queste zone segnaliamo lo “Halfway Festival”, lo “Up To Date Festival”, il “Podlasie Slow Fest”, il “Suwałki Blues Festival”,il “Sabantuj”“la Festa del Pane di Podlachia”, il festival dei “500 kayak”il Festival Internazionale di Musica, Arte e Folklore “Podlaska Oktawa Kultur”il campionato nazionale polacco di Nordic Walking e molti altri.

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