La Regione Lubuskie
La regione polacca con maggiore densità boschiva, ricca di attrazioni naturali a partire dal parco nazionale della Foce della Warta, ma anche di attrazioni più tradizionali come il Castello di Łagowo e di reperti di storia militare come la Regione Fortificata tra i fiumi, per non parlare del Parco Mużakowski, patrimonio dell’UNESCO; La regione di Lubusz ha ben due capoluoghi: Zielona Góra e Gorzów Wielkopolski
La regione di Lubusz val bene una messa
Dai bunker sull’acqua ai vigneti, passando per il geoparco e il parco dell’amore, dalla gigantesca statua di Cristo Re a Świebodzin, passando per le chiese in legno e le abbazie; l’unico problema dei turisti in questa regione è scegliere da cosa cominciare. A partire dai due capoluoghi Zielona Góra e Gorzów Wielkopolski, passando dai boschi ricchi di funghi e bacche attraversati da grandi fiumi come l‘Odra, la Warta, la Nysa, il Bóbr e l‘Obra e da tanti altri fiumi più piccoli ideali per andare a pesca o in kayak. E poi ci sono oltre 500 laghi di cui il più grande, con i suoi 830 ettari, viene chiamato “il Mare di Slesia“; ma il suo vero nome è il Lago di Sława, che prende il suo nome dalla piccola Witosława, secondo la leggenda rapita da una ninfa d’acqua.
Basta salire in sella alla bicicletta e avventurarsi tra i sentieri indicati sulla mappa fino al paradiso degli uccelli nel Parco Nazionale Foce della Warta o per ammirare le betulle secolari che crescono nella riserva naturale di Wilanów nel terreno del Parco Paesaggistico Barlinecko-Gorzówski. In alternativa si possono visitare le chiese e cappelle che si trovano lungo la strada e che fanno parte del Parco Paesaggistico di Pszczew o magari le radure nel bosco, i monumenti romanici o le tracce dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni nel Parco Paesaggistico Łagowsko-Sulęciński.
Gioielli della natura e tesori militari
Per gli appassionati di passeggiate e di pedalate nella natura c’è il Parco Mużakowski a Łęknica/Parco Bad Muskau, patrimonio dell’UNESCO di circa 700 ettari di superficie. A partire dal 1815, il principe Hermann Ludwig Heinrich von Pückler-Muskau e i suoi eredi hanno iniziato a trasformare questo bosco in un parco paesaggistico all’inglese con l’ausilio di eccellenti giardinieri. Dalla fine della seconda guerra mondiale, il parco si trova per gran parte in territorio polacco e dal 1988 è iniziata un’opera di rivitalizzazione premiata con l’iscrizione nelle liste dell’UNESCO. Oggi la parte polacca e quella tedesca del parco sono collegate da due ponti che si trovano nella città di confine di Nysa Łużycka. Il Parco Mużakowski si trova nel territorio del Parco Paesaggistico di Łuk Mużakowa e del Geoparco Mondiale dell‘UNESCO Łuk Mużakowa, unico esponente polacco nella Rete Mondiale dei Geoparchi. La sua attrazione consiste di oltre 100 contenitori un tempo usati dalle miniere di carbone che oggi contengono acqua dai vari colori a seconda della composizione chimica. I reperti più interessanti oggi sono esposti lungo il percorso geoturistico della “Vecchia Miniera di Babin“ dove si trova anche una torretta con vista di circa 30 metri.
Un altro punto immancabile è l’itinerario turistico del Museo delle Fortificazioni e dei Pipistrelli di Pniewo arricchito da 58 cannoni d’assalto e abitato da 12 specie di pipistrello, di cui in inverno si vedono circa 30.000 esemplari. Fa parte della Regione Fortificata tra i fiumi , un sistema di fortificazioni lungo 100 chilometri costruite dai tedeschi prima della guerra nell’ansa dell’Odra e della Warta.
Kostrzyn sull‘Odra è un posto che ai polacchi fa pensare al vecchio festival Fermata Woodstock che oggi si chiama Pol’and’Rock Festival.
Un po‘ meno note ma ugualmente meritevoli sono le rovine della Città Vecchia fortemente danneggiate dall’arrivo dell’Armata Rossa nel marzo del 1945. La vecchia Kostrzyn, in tedesco Küstrin all’epoca era una città molto bella con palazzi rinascimentali e barocchi, una chiesa, il castello natio della dinastia Hohenzollern e la più antica fortezza con bastioni di tutta la Polonia. Il Museo della Fortezza di Kostrzyn nel Bastione Filip, uno dei tre rimasti dalle antiche fortificazioni, ospita oggi una mostra interattiva che illustra la storia di Kostrzyn con un modello della parte della città che non è più visibile. I Giorni della Fortezza di Kostrzyn sono uno degli eventi all’aperto a tema storico più importanti della regione di Lubusz.
Le chiese imperdibili
Senza dubbio uno dei cimeli più importanti e riconoscibili della regione è la statua di Cristo Re dell‘Universo a Świebodziń, simbolo della devozione della città al Figlio di Dio. L’opera si rifà alla statua del Cristo Redentore di Rio de Janeiro, anche se è di 6 metri più alta. La sua figura bianca con la corona d’oro si vede dalla strada anch ea molti chilometri dalla città.
Nell’Abbazia Cistercense di Gościkowo Paradyż ogni anno in estate si tiene un festival di musica antica. Il complesso, composto dal convento e dalla chiesa dell’Assunzione di Maria e di San Martino si trova sull’Itinerario Cistercense che attraversa tutta Europa e ben undici regioni polacche. Nella chiesa è conservata tra le altre cose anche una lampada da altare che sembra sia stata commissionata personalmente dal re di Polonia Ladislao IV Vasa, grande mecenate, riformatore dell’esercito e politico ambizioso. Al posto del coro si trova ancora un grande emblema del re Stanislao Augusto Poniatowski con lo stemma araldico dei Ciołek. Il Museo di Paradyż oggi raccoglie pregiate stampe antiche, quadri e oggetti liturgici.
Lungo i 23 chilometri dell’Itinerario delle Chiese in Legno della Regione di Kozła ci sono tre luoghi sacri che vale la pena visitare: la chiesa gotico-rinascimentale di Kępsko con i suoi affreschi ritraenti scene del Giudizio Universale, del Vecchio e del Nuovo Testamento risalenti all’inizio del XVII secolo e un altare a forma di trittico che è la parte più antica degli arredi; la chiesa di Chlastawa, con le sue pitture floreali; e infine la chiesa di Kosieczyn invece è la chiesa in legno più antica d’Europa.
Attraverso la regione di Lubusz passa la Strada di San Giacomo che fa parte del progetto polacco-tedesco dal titolo: “Le vie di San Giacomo a est e a ovest dell’Odra“. Misura circa 250 chilometri ed è composta da 12 tappe.
A un passo dall‘amore
Lungo il Percorso delle leggende lusaziane si possono visitare i luoghi storici di Żary con leggende che hanno come protagonisti il Basilisco, il Cervo Rosso, una Testa di Cavallo e un Cavaliere Nero. Gli innamorati che vogliono dimostrare la propria passione potranno attaccare un lucchetto al ponte del Parco dell’Amore situato ai piedi del Castello Vecchio di Lubniewice sul lago di Lubiąż. Il parco è intitolato a Michalina Wisłocka, autrice del primo manuale polacco di sessuologia intitolato “L’arte di amare“. Lungo i sentieri del parco, tra gli alberi centenari, si trova una statua che rappresenta una coppia di innamorati che si abbracciano.
Lungo il Percorso del Vino e del Miele del Lubusz potrete assaggiare i vini della zona, prodotti a base di uve Pinot Noir, Traminer, Saint Laurent e Regent. Un percorso che mette assieme agriturismi, musei, apicoltura e vigneti. Da mangiare ci sono i pierogi (i tipici ravioli polacchi) di Budachów, un prodotto regionale fatto a mano dalle signore del paesino di Bytnica, da provare in particolare durante la Sagra dei pierogi “russi” (cioè ripieni di patate e formaggio) di Budachów. Vale la pena venire qui anche per la Festa del Vino Modello di Zabór e per i Week-End del Vino.
Per finire, non può mancare il Museo Etnografico di Zielona Gąra – Ochla con oltre 80 punti di architettura rurale sparsi in un museo a cielo aperto di 13 ettari.